Laureato in filosofia a Bologna, lavoro come funzionario presso l’Agenzia del Lavoro di Trento occupandomi principalmente delle attività formative per disoccupati.
Collaboro occasionalmente come docente con alcuni enti pubblici e privati in percorsi di formazione manageriale per responsabili ed imprenditori.
Negli ultimi anni ho approfondito in particolare i processi comunicativi e decisionali, studiando come il linguaggio influenza la nostra visione del mondo e le nostre scelte quotidiane: attraverso le parole creiamo mondi, modificando ciò che pensiamo e crediamo e di conseguenza il nostro modo di agire. Queste conoscenze “teoriche” hanno immediati riflessi “pratici” sia nell’ambito del marketing che nei processi decisionali di ogni realtà organizzativa.
A mio avviso la crisi attuale è soprattutto una crisi di risorse cognitive e spesso le imprese hanno bisogno di nuovi modi di pensare e fare le cose.
Confrontandomi con varie realtà imprenditoriali, mi accorgo quotidianamente che è ancora possibile fare impresa, ci sono aziende che vanno bene (anche piccole o piccolissime, la dimensione conta poco), e ci sono infiniti spazi di possibilità inesplorati, progettualità di futuro da creare.
Le cronache dei giornali che parlano sempre e solo di crisi non solo testimoniano un dato di realtà che esiste ed è innegabile, ma rischiano di far percepire la crisi come inevitabile chiudendo nuovi spazi di pensabilità: invece è è possibile ripensare il mondo del lavoro in maniera inedita creando nuovi scenari e nuovo sviluppo.
In questo blog trovate articoli e riflessioni sulla strategia d’impresa e su alcuni temi per me rilevanti relativi come: apprendimento, innovazione, gestione ed evoluzione dei conflitti.
Fra gli autori che più mi hanno influenzato e che considero di riferimento per il mio lavoro mi piace citare:
- Gregory Bateson (per il suo rivoluzionario approccio ai problemi);
- Gianluca Bocchi (per i suoi contributi alla sfida della complessità);
- Umberto Eco (per i suoi contributio di semiotica e studio del linguaggio e per le indimenticabili lezioni all’Università),
- George Lakoff (per i suoi contributi al tema del frame)
- Niklas Luhmann (forse uno degli autori più decisivi e radicali per la comprensione del presente)
- Gareth Morgan (per “Images. Le metafore dell’organizzazione”)
- Ugo Morelli (con cui ho avuto il privilegio di studiare e lavorare per diversi anni)
- Luigi Pagliarani (per i contributi alla psico-socio-analisi e allo studio del conflitto come elemento costitutivo della relazione)
- Charles S. S. Peirce (per i suoi contributi alla semiotica e alla filosofia del linguaggio)
- Telmo Pievani e Stephen J. Gould (per i contributi alla teoria dell’evoluzione che aiuta a comprendere il concetto di innovazione e cambiamento),
- Karl Weick (per “Organizzare. La psicologia sociale dei processi organizzativi”, forse il più bel libro di Management che abbia letto),
- Ludwig Wittgenstein (per aver rivoluzionato la filosofia del ‘900).