E’ difficile orientarsi nella giungla aziendale e Giuliano Nicolini in questo bell’articolo “I territori aziendali” propone una interessante mappa per orientarsi.
“Gli organigrammi aziendali prevedono settori, reparti, uffici, succursali, filiali, divisioni. Tuttavia le articolazioni all’interno dell’azienda sono ben più numerose, e non vengono rappresentate in nessun documento.
Esistono territori rappresentati da categorie logistiche (“quelli del piano di sotto”, “quelli dei magazzini”), anagrafiche (“i giovani, i vecchi”), professionali (“gli amministrativi, i tecnici, i venditori, ..”), di genere o etniche (“le donne, quelli della provincia, gli stranieri”), di anzianità (“la vecchia guardia, i pivelli”), di appartenenza aziendale (“quelli ex ….”), e così via.
Spesso capita di sbagliare strada proprio perché si usa la mappa sbagliata nel luogo o nel momento sbagliato.
Pensi di parlare ad un collega ma in realtà ti stai rivolgendo a un “anziano”, quindi devi mostrare deferenza e rispetto. Esigi un’informazione da un altro reparto ma non tieni conto che tu sei un “ex di azienda incorporata che stava per fallire” e che quindi non hai diritto a nessuna pretesa. A quel punto non resta che rivolgerti a qualcuno del tuo stesso paese, o della tua stessa età, o del tuo stesso piano, o del tuo stesso genere o che è tifoso della tua stessa squadra”.
Ma chi si occupa del governo dei comportamenti (cioè i manager) in che modo tengono in considerazione l’organizzazione informale? A cosa serve un organigramma se, di fatto, quella mappa è inutile?
Spesso le imprese sono paragonate a delle macchine ma qui vediamo come la metafora meccanicistica sia povera, troppo povera per cogliere le dinamiche reali dei comportamenti. Servirebbe un altra metafora. Per esempio a me piace molto quella proposta da Francesco Zanotti che utilizza l’immagine della nuvola.
Ma cosa significa governare una nuvola? Dobbiamo cestinare le attuali teorie e prassi manageriali e sostituirle con nuove teorie più adatte a comprendere e gestire la complessità delle organizzazioni contemporanee. Non è una impresa impossibile. Le teorie ci sono. Basta solo smettere di considerare l’impresa con modelli obsoleti, non provati e fondati più sulla tradizione popolare che sulla scienza.
Anche di questo parleremo a Trento, il 12 giugno al seminario per imprenditori.