In azienda non sono importanti le persone

Mettere le persone al centro, le persone sono la risorsa più importante dell’organizzazione, focus sulle persone, gestione e valorizzazione dei talenti… queste sono le frasi che ripetono la maggior parte delle organizzazioni e dei formatori.

Forse è necessario ripeterlo proprio perché non è così, ma c’è problema ancora più profondo.

Il titolo di questo post “In azienda non sono importanti le persone” non è cinico, né ironico, ma vuole riflettere sul fatto che in un sistema non sono importanti le singole parti, ma come queste parti sono in relazione fra loro.

Detto in altro modo: in azienda non sono importante le persone, ma le relazioni tra le persone.

Questo è lo stesso concetto ripreso, in una bellissima conferenza TEDX da Margaet Heffernan dal titolo: “Superpolli? No grazie. Archiviamo le gerarchie lavorative”.

Heffernan riprende uno studio sui polli in cui un ricercatore di nome Miur, provò rendere i suoi polli più produttivi.

I polli vivono in gruppi, quindi ne selezionò una colonia media e la lasciò crescere per sei generazioni.

A questo punto, creò un secondo gruppo composto dagli individui più produttivi, che chiameremo ‘superpolli’. Questi furono riuniti in una super colonia, selezionando da ogni generazione soltanto gli individui più produttivi.

Dopo sei generazioni, indovinate cosa scoprì?

I polli del primo gruppo, quello medio, se la passavano benissimo. Erano tutti belli grassottelli e ben piumati e la produzione di uova era aumentata notevolmente.

E il secondo? Tutti morti, eccetto tre superstiti che avevano beccato a morte tutti gli altri. Gli individui più produttivi avevano raggiunto il successo solo eliminando la produttività degli altri.

Heffernan è andata in giro per il mondo a raccontare questa storia in aziende e imprese di ogni genere e chi ascolta vede il nesso quasi immediatamente.

I Manager e responsabili affermano: “Quel gruppo di superpolli è proprio come la mia azienda!”.

In questi ultimi 50 anni,  – rileva Heffernan – abbiamo gestito la maggior parte delle imprese e alcune società ispirandoci al modello dei superpolli.

Pensavamo che il successo si ottenesse selezionando delle superstar, scegliendo gli uomini più intelligenti, più raramente donne, e fornendo loro tutte le risorse e tutto il potere possibili.

Il risultato è stato esattamente lo stesso dell’esperimento di William Muir: aggressività, malfunzionamento e sprechi.

Il concetto di cooperazione potrà anche sembrare sbiadito, ma per una squadra di successo rappresenta un punto cardinale che supera invariabilmente l’intelligenza individuale. 

La cosa più importante è la malta, non i mattoni. 

Nel suo insieme, tutto ciò  si chiama comunemente ‘capitale sociale’, ovvero, quell’affidamento e quella interdipendenza che edificano la fiducia.

Vorrei soffermarmi in particolare su una di queste frasi  di Margaret Heffernan perché ha conseguenze tutt’altro che banali: “La cosa più importante è la malta, non i mattoni”. 

Fuori di metafora: la cosa più importante sono le relazioni fra le persone (la malta) e non le persone (i mattoni). E’ questa la conseguenza più importante nel rivedere il modello del superpollo.

  • Cosa implica questo fatto in termini organizzativi?
  • Cosa significa occuparsi della relazione fra le persone e non delle persone?
  • Come cambiano i sistemi di valutazione, di incentivi, di formazione? Come cambia il ruolo dell’HR?
  • Che implicazioni strategiche?
  • Cosa significa, quindi, in concreto che in azienda non sono importanti le persone (o i mattoni o i superpolli), ma le relazioni?

Queste sono alcune delle domande su cui rifletteremo in un seminario avanzato che ha proprio questo scopo: fornire una prospettiva diversa sull’organizzazione che suggerisca nuovi metodi e nuovi punti di vista; a Milano, il 17 gennaio.

Il seminario è rivolto, in particolare, a imprenditori, manager e responsabili hr di aziende medio-grandi e, più in generale, a tutti coloro che hanno ruoli di direzione e responsabilità.

Per  ulteriori info sui contenuti e sulle questioni che saranno affrontate nel seminario: http://bmconsulting-mi.com/il-manager-come-ambiente/ .

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Per approfondire questo tema segnalo anche questi due articoli di Luciano Martinoli:

L’organizzazione aziendale non è fatta di persone

Gli “umani” possono essere considerati risorse disponibili all’azienda?

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