Prima vengono le relazioni, poi le cose che sono in relazione

Prima vengono le relazioni, poi le cose che sono in relazione.

Questa idea, cioè che prima vengono le relazioni e poi le cose, non è nuova in filosofia, in sociologia, né tantomeno in fisica: pensiamo per esempio ai “paradossi” della fisica quantistica che sono paradossi proprio perché abituati a pensare alle particelle come “cose”; oppure pensiamo al fatto che tutte le cose che vediamo sono costituite solo da tre elementi: elettroni, neutroni, protoni; ciò che cambia è la loro relazione.

Questo modo di vedere la realtà si sta piano piano diffondendo e tanti problemi quotidiani tra cui quelli l’organizzazione aziendale possono ora essere affrontarti in modo più efficace.

Ai grandi problemi delle imprese ora è possibile dare nuove risposte.

Floridi, è uno di quei filosofi che sta riuscendo a tradurre tali idee in pratica e nel libro “Il verde e il blu”, mostra con vari esempi cosa significa passare dall’idea di cosa all’idea di relazione.

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In azienda non sono importanti le persone

Mettere le persone al centro, le persone sono la risorsa più importante dell’organizzazione, focus sulle persone, gestione e valorizzazione dei talenti… queste sono le frasi che ripetono la maggior parte delle organizzazioni e dei formatori.

Forse è necessario ripeterlo proprio perché non è così, ma c’è problema ancora più profondo.

Il titolo di questo post “In azienda non sono importanti le persone” non è cinico, né ironico, ma vuole riflettere sul fatto che in un sistema non sono importanti le singole parti, ma come queste parti sono in relazione fra loro.

Detto in altro modo: in azienda non sono importante le persone, ma le relazioni tra le persone.

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Superpolli? No grazie. Archiviamo le gerarchie lavorative.

Spesso la gestione delle imprese adotta il cosiddetto “modello del superpollo“, un sistema incentrato su impiegati superstar che si distinguono per prestazioni migliori rispetto agli altri.

Tuttavia, non è questo il principio-guida dei gruppi di lavoro che conseguono i risultati migliori.

Questo video, con uno stile davvero accativante, è un ripensamento radicale di ciò che spinge l’uomo a dare il meglio di sé sul lavoro e del significato della parola ‘leader’.

Margaret Heffernan dice cose che dovrebbero essere banali. Invece sono, ancora, rivoluzionarie. Sempre più rivoluzionarie. Perché il mondo, e le imprese, sembra che continuino a privilegiare i superpolli. Con le conseguenze che vediamo ogni giorno.

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