Prima vengono le relazioni, poi le cose che sono in relazione

Prima vengono le relazioni, poi le cose che sono in relazione.

Questa idea, cioè che prima vengono le relazioni e poi le cose, non è nuova in filosofia, in sociologia, né tantomeno in fisica: pensiamo per esempio ai “paradossi” della fisica quantistica che sono paradossi proprio perché abituati a pensare alle particelle come “cose”; oppure pensiamo al fatto che tutte le cose che vediamo sono costituite solo da tre elementi: elettroni, neutroni, protoni; ciò che cambia è la loro relazione.

Questo modo di vedere la realtà si sta piano piano diffondendo e tanti problemi quotidiani tra cui quelli l’organizzazione aziendale possono ora essere affrontarti in modo più efficace.

Ai grandi problemi delle imprese ora è possibile dare nuove risposte.

Floridi, è uno di quei filosofi che sta riuscendo a tradurre tali idee in pratica e nel libro “Il verde e il blu”, mostra con vari esempi cosa significa passare dall’idea di cosa all’idea di relazione.

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Qualcosa di stupidamente intelligente

Ogni giorno computer e robot riescono a compiere nuove attività, in modo sempre più veloce e più affidabile sostituendo le persone anche in attività intellettuali e impiegatizie.

Secondo uno studio della McKinsey del 2017 il 49% dei lavori attualmente svolti da persone fisiche potranno essere automatizzati, comprese professioni insospettabili come contabili, legali, cuochi, chirurghi.

Possiamo quindi, dire che l’intelligenza artificiale ha raggiunto quella umana o addirittura che l’ha superata?

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La conquista dell’abbondanza

E’ stato Feyerabend nel libro omonimo del 2002, a usare l’espressione “conquista dell’abbondanza”.

Feyerabend descriveva il processo attraverso cui noi conosciamo qualche cosa che ci si presenta inevitabilmente come abbondante, strabocchevole di segnali e informazioni.

“Il mondo in cui noi abitiamo – scrive – è abbondante al di là della nostra più audace710brs2jLGL immaginazione. Vi sono alberi, sogni, tramonti; temporali, ombre, fiumi; guerre, punture di zanzara, relazioni amorose; ci vivono persone, Dei, intere galassie […] Solo una piccolissima frazione di tale abbondanza influenza le nostre menti. Ed è una benedizione, non uno svantaggio. Un organismo superconscio non sarebbe supersaggio, ma paralizzato”.

Feyerabend si riferisce al processo di semplificazione che opera la scienza per conoscere i fenomeni, ma quest’opera di riduzione della complessità – assolutamente necessaria per conoscere la realtà – oggi assume un significato particolare, perché, per la prima volta nella storia, abbiamo accesso ad una quantità potenzialmente infinita di dati.

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La quarta rivoluzione: quale progetto per l’era digitale?

Devo ringraziare Massimo Ferrario per avermi fatto scoprire questo video e riprendo le sue parole per descrivere un intervento – a mio avviso – davvero magistrale.

Il tempo da dedicare è tanto, ma è tutto intellettualmente da ‘godere’: regalatevi questa ora e mezza di audio-video e non ve ne pentirete. 

Farete girare il cervello, con qualche conseguente emozione, sugli stimoli, originali e di alta qualità, di Floridi e vi verrà solo voglia di approfondirli e rimeditarli. E questo, oltre che per i contenuti, anche per lo stile, limpido, chiaro e coinvolgente.

Forse, unico limite sta nel fuoco di fila dei pensieri, non consueti, che vi ‘cadranno addosso’: i quali, nonostante il tono e la modalità equilibrata dell’esposizione, si susseguono, affascinanti, come piccole bombe pirotecniche nel cielo (dal blog Mixtura).

Floridi

Luciano Floridi (professore di filosofia ed etica dell’informazione all’Università di Oxford), youtube, 6 giugno 2017 (video 95min22)

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