“Io penso che questo sia stato il momento, dal punto di vista professionale, più importante della mia vita, perché senza questa domanda uno non è madre, non è padre, non è educatore. D’improvviso la testa mi fu attraversata da questa domanda….
Questo brano è tratto dall’affascinante testimonianza di Mariella Carlotti in un incontro dal titolo “La scuola: un luogo che educa alla Bellezza”.
Mi sono imbattuto per caso in questo bellissimo testo di cui consiglio vivamente la lettura.
Un testo consigliato non solo per tutti coloro che si occupano di formazione, ma anche per tutti coloro che hanno un ruolo decisionale e di responsabilità, in cui la relazione con l’altro fa parte del proprio lavoro; in altre parole per tutti coloro che si chiedono come governare i comportamenti, o per chi almeno una volta nella vita si è chiesto: “Ma come faccio a cambiare l’altro?”.
Perché il problema educativo – continua Carlotti – normalmente può avere due domande: “Come faccio a cambiarlo?” e “Come faccio a cambiare?”. Si educa solo nel secondo caso.